21 novembre – conferenza di Anna Mattioli Zaniboni
Alessandro Farnese tra letteratura e scienza

Anna Zaniboni Mattioli vive e lavora a Parma dove si occupa con passione e riconoscenza della cura e promozione dell’opera del nonno pittore, Carlo Mattioli. Ha pubblicato nel 1996 per Allemandi i racconti Per Anna. Del 2005 è il primo romanzo Sia l’eclissi di Dio (Edizioni della Meridiana). Per Diabasis ha pubblicato nel 2009 Io sono la guerra e, nel 2015, Il tempo ritorna. Nel 2022 è uscito, per le edizioni Tacuino, Quel buio che ancora non è.
Alla conferenza prende parte anche Marianna Peracchia, odontoiatra del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma che ha partecipato alle indagini storico-scientifiche sui resti del Duca di Parma Alessandro Farnese e della moglie Maria D’Aviz, conservati nella cripta della Chiesa di Santa Maria della Steccata, svolte da un team multidisciplinare coordinato da Università di Parma e RIS Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri.
(Alessandro Farnese – Il corpo del potere, un caso irrisolto del Rinascimento, a cura di Rossana Cecchi, pubblicato dall’Ordine Costantiniano di San Giorgio)

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Il Presidente del Comitato
della Dante di Parma dr. Angelo Peticca

 

Il Presidente dott. Peticca insieme con le due relatrici del 21 novembre: a sinistra la dott.ssa Marianna Peracchia, a destra la dott.ssa Anna Mattioli Zaniboni

 

Da sinistra abbiamo la dott.ssa Marianna Peracchia, poi le prof.sse Luciana Beghè e Lori Carpi del Comitato della Dante di Parma, il Presidente dott. Angelo Peticca, e la relatrice dott.ssa Anna Mattioli Zaniboni

 

Si ringrazia per il ricco servizio fotografico Luciano Carbognani dell’Associazione Amici del Maria Luigia.

 


 

Anna Zaniboni Mattioli introduce la conferenza con una citazione di Alessandro Farnese “L’uomo muore assai dolcemente”, poi spiega che per tanto tempo è calato il silenzio sul Duca. Parma non lo ha amato perché Alessandro è mancato nella sua città, come è mancato alla moglie e ai figli. Pochi Parmigiani a tutt’oggi conoscono quest’uomo tra i più grandi del suo tempo. Uomo forte, invidiato e temuto per la sua fama di valoroso condottiero con le sue vittorie diede forma all’assetto politico dell’Europa del XVI secolo. La Spagna che lo aveva cresciuto ed educato, divenne con Filippo II la sua nemica. Pur essendo un uomo molto schivo che non voleva che si parlasse e scrivesse di lui, ebbe per contro bellissimi ritratti. Anna racconta che per tanto tempo lo ha inseguito per conoscerlo, per vederlo anche se era una figura in ombra, per capire la sua crisi di uomo consapevole dei tanti mutamenti del suo tempo e delle ingiuste guerre religiose. Le sue spoglie, rivestite dell’abito cappuccino, dapprima furono tumulate ai Cappuccini, solo al tempo di Maria Luigia furono traslate nella chiesa della Steccata. Nel gennaio 2020 è stata riesumata la salma del duca e sottoposta a ricognizione, per appurare le cause della morte.
A questo punto Anna passa la parola a Marianna Peracchia, odontoiatra, che spiega il lavoro condotto in collaborazione con l’Università e il RIS-Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri di Parma. Dalle ricerche sui resti di Alessandro Farnese e Maria D’Aviz, conservati nella cripta della Chiesa di Santa Maria della Steccata, è scaturita la soluzione di una sorta di delitto irrisolto, un “cold case” lungo 400 anni (il mistero della morte prematura a 47 anni di Alessandro, per il quale si è a lungo sospettato un avvelenamento). Dallo studio accuratissimo dei denti e delle ossa sono riaffiorati innumerevoli e in parte inaspettati particolari della vita del Duca e della moglie attraverso il coinvolgimento di competenze storiche, artistiche e scientifiche forensi. L’indagine ha dissipato ogni dubbio escludendo l’avvelenamento ed attribuendo la morte a diverse malattie di cui il Duca soffriva, come ad esempio la polmonite.

Bibliografia:
Anna Zaniboni Mattioli, Quel buio che ancora non c’è, Ed. Tacuino
Marianna Peracchia, Alessandro Farnese – Il corpo del potere, un caso irrisolto del Rinascimento, curato da Rossana Cecchi e recentemente pubblicato dall’Ordine Costantiniano di San Giorgio

Lori Carpi

ultimo aggiornamento della pagina: 24 novembre 2022