Lo scrittore
del Neorealismo
Vasco Pratolini
Lunedì 20 ottobre, la prof.ssa Isa Guastalla ha tenuto una conversazione su “La Firenze di Pratolini” con la sua solita vivacità intellettuale. Isa ha studiato a Firenze e per questo il suo racconto ci è arrivato pieno di ricordi vividi e di conoscenze dirette. Ha tracciato in breve la vita dello scrittore protagonista del Neorealismo.
Nato in un quartiere popolare della città toscana nel 1913 e cresciuto tra mestieri diversi e problemi di salute, Pratolini si accosta alla letteratura con la passione dell’autodidatta ed inizia a poco a poco a scrivere su celebri riviste fiorentine. Fonda lui stesso, insieme con il poeta Alfonso Gatto, “Campo di Marte” (1938-1939) per difendere “la coerenza integra dell’arte contro gli attentati e le frodi dello stile fascista”, ma la rivista cesserà forzatamente entro un anno.
Dopo aver partecipato alla Resistenza, l’autore si trasferisce a Roma, dove lavora come sceneggiatore del cinema degli anni d’oro del Neorealismo con i celebri registi Rossellini, De Sica e Visconti. Nel frattempo scrive diversi romanzi e la sua fama è accresciuta anche dalle numerose trasposizioni cinematografiche delle sue opere, tra cui ricordiamo Metello.
I romanzi più “fiorentini” sono Il quartiere, Le ragazze di San Frediano, Cronaca di poveri amanti, quest’ultimo riscuote un enorme successo e decreta l’ingresso di Pratolini tra i nomi più prestigiosi della letteratura contemporanea.
Muore nella capitale nel 1991.
Isa Guastalla ha scelto di illustrare Cronaca di poveri amanti dove Firenze (più precisamente via del Corno, in un quartiere popolare vicino a Santa Croce) non solo fa da sfondo, ma è la vera protagonista del libro, che per la sua dimensione corale rimanda ai Malavoglia di Verga. In questa strada vive e si muove una comunità di povera gente, legata una all’altra da quei rapporti che la stessa difficoltà di tirare avanti e di vivere stabiliscono tra gli uomini: i “cornacchioni” dalle misere esistenze.
Ma in essi sopravvive la speranza- come ci fa notare Isa leggendo la fuga notturna di due innamorati verso la salvezza- la fiducia e l’entusiasmo propri degli Italiani dopo la Liberazione.
Pratolini, proprio per la sua storia personale, sa raccontare ambienti e uomini con sincerità e coralità cariche di affetto e rispetto. Descrive la città del lavoro e dei vagabondaggi in strade antiche e deserte, tra caffè e bigliardi. Parla di amicizia e di solidarietà, della gioia di sentirsi in molti, del primo bacio carpito all’angolo di una strada, dell’educazione sentimentale degli abitanti, operai e popolani. Fra i “cornacchioni” spiccano per motivi molto diversi la Signora, personaggio negativo che non esce mai di casa, ma è al corrente di tutto ciò che succede nella via, e Maciste, l’eroe vittima sacrificale del fascismo.
Isa ha accompagnato la lezione con la lettura di pagine significative di questa opera del Neorealismo italiano, che è forse “la più rappresentativa per aspirare alla qualifica di epopea popolare”.
Abbiamo seguito le sue parole con molta attenzione e ci siamo chiesti perché oggi questo scrittore, come Pavese ed altri ancora, sia stato quasi dimenticato.
Sarebbe interessante aprire un dibattito sul sito: scrivete le vostre opinioni.
LC
ultimo aggiornamento della pagina: 31 ottobre 2014