Relatrice: Franca Tragni
4 maggio 2015
Come avrà reagito la minoranza di uomini presenti alle letture di Franca Tragni lunedì 4 maggio? Qualcuno, forse, avrà sentito un prepotente desiderio di uscire dalla sala, qualcun altro si sarà innervosito, una parte avrà cominciato a riflettere.
I testi tratti dai “Dialoghi impossibili” di Christine Bruckner e “La moglie del mondo” di Carol Ann Duffy raccontano, infatti, da un punto di vista tutto femminile, la storia di eroine scolpite nella nostra mente come Desdemona, Penelope, Euridice e Medusa, protagoniste di un tempo dominato e narrato dai maschi.
In queste opere tutto però si ribalta e le due autrici descrivono donne capaci di esprimere pensieri, scelte e sentimenti propri.
Il pomeriggio si apre con una Desdemona molto arrabbiata, che prima di essere uccisa chiede ad Otello muto un quarto d’ora per farlo riflettere sull’errore che sta commettendo, accecato dalla gelosia al punto da essere incapace di giudicare quelli che gli stanno attorno. Lo mette in guardia dalle debolezze che corrompono gli uomini, come l’odio, l’invidia e il desiderio di potere. Gli grida se vuole passare alla storia come un ingenuo assassino, come un uomo al pari di tanti, piccolo e vulnerabile. Rivendica la sua scelta di vita e i suoi profondi sentimenti, che ne giustificano anche la fine.
“Se avesse parlato, forse Desdemona…” questa è la conclusione dell’autrice a monito delle tante paure che bloccano le donne.
Dal secondo libro, in versi, escono mogli famose alla ricerca di un proprio ruolo nella storia e nel mito: la moglie di Pilato, di Icaro, di Lazzaro, di Sisifo, di Ulisse, di Mida e di Orfeo. Sono razionali, ironiche, coraggiose, divertite e divertenti. Sono donne libere che vogliono essere padrone della loro vita come si può ben capire dalla parte finale della poesia di Euridice:
…In realtà, ragazze, preferisco essere morta.
Ma gli dei sono come gli editori,
maschi, di solito,
e quello che certamente sapete della mia storia
è il patto.
Orfeo avanzava tronfio declamando la sua roba.
Gli spettri esangui si sciolsero in lacrime.
Sisifo si sedette sulla pietra per la prima volta in tanti anni.
A Tantalo fu concesso di farsi un paio di birre.
La sottoscritta non credeva ai suoi orecchi
Volente o nolente,
lo dovevo seguire alla vita precedente-
Euridice, moglie di Orfeo –
e restare prigioniera delle sue immagini, metafore, similitudini,
ottave e sestine, quartine e distici,
elegie, limerick, villanelle,
storie, miti …Gli avevano detto che non doveva guardare indietro
né voltarsi,
ma camminare deciso verso l’alto,
con me alle sue calcagna,
fuori dall’Oltretomba
in quell’aria lassù che per me era il passato.
Lo avevano avvertito
uno sguardo e mi avrebbe perduta
per l’eternità.
Così camminammo, camminammo.
Non parlammo.
Ragazze, dimenticate quello che avete letto.
È andata così:
feci tutto quanto in mio potere
per farlo voltare.
Cosa dovevo fare, mi dicevo,
per fargli capire che tra noi era finita?
Ero morta. Deceduta.
Riposavo in pace. Defunta. Buonanima.
Da lungo tempo scaduta…
Allungai la mano
per toccarlo una volta
sul retro del collo.
Ti prego, fammi restare.
Ma la luce era già incupita dal porpora al grigio.
Quanta fatica quella salita
dalla morte alla vita
e ad ogni passo
cercavo di farlo voltare.
Pensai di fregargli la poesia
da sotto il mantello,
quando infine mi venne l’ispirazione.
Mi fermai, in fibrillazione.
Era un metro davanti a me.
La mia voce tremava quando parlai –
Orfeo, la tua poesia è un capolavoro.
Fammela sentire ancora…
Sorrideva con modestia
quando si voltò,
quando si voltò e mi guardò.
Che altro?
Notai che non si era fatto la barba.
Gli feci ciao con la mano e me ne andai.
Quanto talento hanno i morti.
I vivi camminano ai bordi di un vasto lago
vicino al silenzio saggio, sommerso, dei morti.
La scelta mirata dei testi e la partecipazione, con cui sono stati letti da Franca, hanno sicuramente suscitato nelle socie presenti il desiderio di leggere tutte le poesie per trovare il personaggio in cui maggiormente identificarsi.
Lori Carpi
ultimo aggiornamento della pagina: 11 maggio 2015