Relatrice: Mariella Amoretti
Non c’è conflitto tra l’imprenditrice e la donna di casa. Una completa l’altra- così risponde Mariella Amoretti di fronte alla domanda di una socia impressionata dagli impegni e dalle responsabilità della manager.
Amoretti, infatti, ha appena spiegato, con l’ausilio di tre filmati tematici, il contesto lavorativo, organizzativo ed economico in cui si snoda la sua attività; la storia di famiglia capeggiata da un padre dalle ottime capacità progettuali e dirigenziali; le emozioni legate al varo delle loro navi in diversi cantieri del mondo.
Sulle immagini dei saloni di palazzo Colonna, dove si trova la Confederazione italiana degli Armatori, apre la conferenza facendo notare la sua solitaria presenza femminile in un mondo di uomini e aggiunge che la ME (Marittima Emiliana, un vero ossimoro il mare a Parma) ha acquisito un posto di tutto rispetto tra i partner, anche perché da 60 anni la proprietà tenuta nelle stesse mani ne ha aumentato la forza.
La storia dell’impresa nasce per la visione innovativa e lungimirante di Odoardo Amoretti che dai trasporti di prodotti infiammabili su gomma, a Felino, sposta il suo interesse sull’acqua prima del fiume Po e poi del mare con imbarcazioni sempre più grandi e sicure. La madre Bice è l’anima e il porto sicuro della famiglia, mentre le figlie Rina e Mariella fin da piccole accompagnano il padre nel suo percorso imprenditoriale. È stato naturale, quindi, per le due sorelle subentrare da qualche anno nella gestione della azienda e continuare la rotta paterna con successo.
La relatrice, infine, sottolinea le priorità della ME: costante ricerca della sicurezza delle navi per salvaguardare uomini e ambiente, innovazione per rimanere sul mercato e avere un futuro, soddisfazione di vedere la terza generazione appassionata della stessa attività tanto da garantirne una felice prosecuzione.
L’ultimo filmato ci ha mostrato i momenti di tensione e di felicità durante il varo di alcune navi in Italia, Germania, Cina e Spagna. Si sono lette sui visi dei protagonisti diverse emozioni nel momento della discesa in acqua di giganti dai nomi familiari. Sì perché, come sempre, gli Amoretti tengono insieme strettamente lavoro e famiglia. E così davanti ai nostri occhi sono scivolati in mare “Rina”, “Mariella”, “Bice”, “Odoardo” e hanno preso il largo.
Isa Guastalla
ultimo aggiornamento della pagina: 27 dicembre 2016