Caffè letterari del passato,
ritrovi culturali di oggi
Era una città, Parma, negli anni Cinquanta, in cui la vita culturale era molto attiva, dove esisteva il gusto del conversare nel prediletto Caffè Aragnino, al Circolo di Lettura, nella prestigiosa sede del Palazzo di Riserva, la reggia dei Borbone. Se vogliamo applicare agli intellettuali di Parma la teoria generazionale elaborata da Oreste Macrì, ricordiamo la generazione di Attilio Bertolucci, che di lì a poco sarebbe ’emigrato’ a Roma, Francesco Squarcia, che aveva indirizzato alle lettere intere generazioni di allievi del Convitto Maria Luigia, Pietrino Bianchi, il fondatore della critica cinematografica, colui che capì che il cinema era un’arte con un suo particolare linguaggio espressivo. E poi, la generazione di Mario Colombi Guidotti, Gian Carlo Artoni, poeta, Luigi Bacchini, poeta, Gian Carlo Conti, poeta. Nasceva in quegli anni la pagina quindicinale della ‘Gazzetta di Parma’, il ‘Raccoglitore’, tutta dedicata alla cultura, ‘progenitrice’ delle future intere pagine letterarie dei quotidiani nazionali, e la rivista ‘Palatina’, mentre continuava e continua tuttora la sua attività letteraria la rivista ‘Aurea Parma’, ognuna col suo particolare carattere distintivo… Era Parma allora un centro culturale vivace, punto di incontro di intellettuali che venivano da Milano, da Firenze e che d’estate si trasferivano al Forte dei marmi, sotto il quarto platano del Caffè Roma, dove continuavano, allargati, quei conversari che si sono ora perduti, con la scomparsa lenta ma continua, dei protagonisti di quel vivere e credere nella funzione della cultura e della letteratura, in particolare.
(Isa Guastalla, in L. OPPICI, ‘Mario Colombi Guidotti: la linea d’ombra’, Diabasis, Parma, 2018).
Anche il Comitato della Dante di Parma si inserisce nella serie di progetti che vengono proposti al Comune in vista delle celebrazioni di PARMA 2020, quando la città sarà Capitale italiana della cultura. Il progetto elaborato dal Comitato prende ispirazione da un’abitudine che fu viva nel passato, e si prolunga nel presente: “Caffè letterari del passato, ritrovi culturali di oggi”. La Dante ha voluto prendere l’avvio fin dall’autunno del 2018, aprendo la serie di eventi connessi con l’argomento prescelto invitando il critico e scrittore Piero Dorfles a inaugurare le celebrazioni con una conferenza che ha avuto luogo il 7 novembre presso la storica sede del Circolo di Lettura. L’argomento prescelto dall’oratore era “Classici senza età”. L’oratore, che si è qualificato immediatamente per la chiarezza, la semplicità e insieme per l’eleganza dell’esposizione, ha innanzi tutto dichiarato qual era il suo concetto di ‘classico’: classico è quel testo che si prolunga nel tempo (non ha ‘età’, appunto), che è sempre attuale attraverso i secoli e il mutare delle situazioni storico-culturali. Chiarito il suo pensiero, Dorfles ha proceduto nel suo discorso con riferimenti puntuali, notevoli per la sintesi e i motivi chiarificatori, alludendo a numerosi testi che, partendo dal mondo classico, lo hanno portato a percorrere secoli di letteratura con mirabile capacità di esemplificazione. Il numerosissimo pubblico, richiamato dalla notorietà dell’oratore e dall’interesse per l’argomento trattato, ha seguito il discorso con un’attenzione vivissima, che si è infine sciolta in un lunghissimo applauso mosso dall’ammirazione e dal consenso.
Mercoledì 21 novembre è toccato a Isa Guastalla affrontare il secondo argomento in programma per l’autunno 2018. La conferenza, sempre tenuta nella sede del Circolo di Lettura, era “La conversazione”, argomento particolarmente connesso con il progetto proposto al Comune per le celebrazioni di Parma 2020, capitale italiana della cultura. L’oratrice ha esordito alludendo brevemente anche alla possibilità di un dialogo interiore sui valori della religiosità e dell’ispirazione culturale, condotta sui testi. Esempio proposto, il ‘conversare con gli antichi’ narrato da Machiavelli nella famosa lettera all’ambasciatore Vettori, in cui si allude chiaramente a un colloquio con gli scrittori del passato, che ‘rispondono’ alle interrogazioni del segretario fiorentino, trasmettendo a noi oggi il tipo di indagine e la poetica stessa dello scrittore. Di qui, il discorso si è precisato su alcuni circoli letterari che, fin dall’antichità, hanno consentito di ‘conversare’, precisando i caratteri culturali di un certo tempo: il circolo di Mecenate, a Roma, nel tempo di Augusto, ha costituito il centro di un importantissimo movimento letterario che ha prodotto un insieme di letterati e di opere la cui importanza e fama sono riconosciute ancor oggi per la loro eccellenza. L’oratrice ha poi alluso ad altri circoli e salotti: nel ‘700, quello di Isabella Teotochi Albrizzi, in cui il giovane Foscolo chiarì a se stesso il significato dei sepolcri, tema fino a quel momento a lui estraneo; i gruppi letterari di Milano, Firenze, Napoli, che diffusero le idee dell’Illuminismo; il salotto della contessa Maffei, in cui si affermarono le idee romantico-risorgimenta. Nel Novecento, non si può non ricordare i tanti Caffè letterari: a Firenze, la ‘Giubbe Rosse’ e il Caffè San Marco, ritrovo di poeti, letterati, fondatori di riviste letterarie, i famosi caffè letterari di Milano, di Roma e di Trieste. Argomento che si è rivelato di grande importanza e vastità, tale da meritare ulteriori indagini.
La trattazione dei temi svolti durante i due incontri ha dimostrato la validità del progetto elaborato dalla Dante per Parma 2020, che troverà adeguato spazio nei prossimi incontri del 2019 e soprattutto nel 2020, rendendo adeguato risalto e accurata indagine per quanto riguarda la tradizione culturale di Parma.
Isa Guastalla
ultimo aggiornamento della pagina: 5 gennaio 2019