Il 28 marzo 2011, per i Lunedì della Dante, Claudio Rinaldi, redattore capo della Gazzetta di Parma, ha tenuto una conferenza dal titolo ‘Il calciolinguaggio di Gianni Brera’. È nota la passione che Rinaldi ha nutrito, fin dalla giovinezza, per il personaggio Brera, sia come giornalista sia come scrittore vero e proprio, al quale, qualche anno fa, ha dedicato anche un libro.
La conversazione si è snodata con facilità, con un linguaggio semplice e accattivante, ricco di eventi e di aneddoti. Dai primi approcci alla prosa giornalistica di Brera al momento di un fortunato incontro col burbero ma anche cordiale personaggio, il pubblico numeroso e attento ha potuto seguire la carriera del grande giornalista sportivo, colto e intelligente, che ha dato alla prosa sportiva dignità di scrittura letteraria. Rinaldi ha infatti messo in luce i due aspetti dell’attività di Brera, l’intelligenza nel rappresentare gli eventi sportivi e la capacita di ‘inventare’ un linguaggio del genere, attento agli echi di una tradizione lombarda che risale alla poesia dialettale (Porta), alla Scapigliatura, fino a Gadda, per quanto non particolarmente amato. È venuto così creandosi quello che Rinaldi ha definito ‘calciolinguaggio’, oggi comunemente accettato e imitato, tale da costituire, appunto, un linguaggio settoriale specifico inserito nel lessico dell’italiano.
La conferenza, per i motivi detti, è stata molto apprezzata: il pubblico si è interessato, divertito, ed ha ammirato la capacità espositiva del giornalista Rinaldi, che non è mai venuto meno, nel corso degli anni, allo slancio affettivo nei confronti di un maestro del quale ha coltivato la memoria con fedeltà e ammirazione.
Isa Guastalla
ultimo aggiornamento della pagina: 2 maggio 2011