Dante tra i poeti inglesi

Conferenza a cura di Carla Gnappi

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Galleria d’immagini del Lunedì della Dante con Carla Gnappi.
Per le fotografie del 17 marzo 2025 siamo riconoscenti alla Socia della Dante signora Nathalie Giaffreda.



Dante tra i poeti inglesi

La presenza di Dante in Gran Bretagna si potrebbe propriamente definire una storia d’amore, un rapporto antico ed intenso e in verità complesso e controverso, quanto quello che appunto comunemente si intende con l’espressione love-story

– Pietro Boitani “Dante in Inghilterra” Journal of Anglo-Italian Studies 1997

Il 17 marzo 2025 per i Lunedì della Dante, Carla Maria Gnappi ha tenuto un’interessante e ben documentata conferenza su Dante e i poeti inglesi, arricchita da immagini e testi nelle due lingue.

Ha tracciato un lungo itinerario che dal 1300 con Chaucer al 1900 con Thomas Stearns Eliot e Ezra Pound si sviluppa nei secoli passando per il puritano Milton, il visionario Blake, i poeti romantici ed i raffinati pre-raffaelliti.

Vari gli echi danteschi nelle opere di Geoffrey Chaucer, venuto in Italia due volte in missione diplomatica. Nei Canterbury Tales i pellegrini in viaggio per visitare la tomba di san Tommaso Beckett narrano delle storie: nel racconto del monaco lo scrittore riprende la tragica vicenda del conte Ugolino (XXXIII Canto dell’Inferno), mentre la novella della madre priora si apre con l’invocazione alla Vergine che ricorda la preghiera di san Bernardo (XXXIII Canto del Paradiso).

John Milton, come Dante, è profondamente religioso e il filo rosso che li lega, pur nella diversità, è la capacità di una visione che va oltre il reale, verso l’aldilà. Nella Divina Commedia il fiorentino intraprende un viaggio verso la salvezza e la grazia; nel poema miltoniano il protagonista è Satana, la colpa del primo uomo è il peccato originale che condanna l’intera umanità.

William Blake si dedica con passione ad illustrare la Divina Commedia. Le tavole di Blake interpretano le terzine con poetica creativa e visionaria. Luce e colore sono gli strumenti espressivi con i quali rende l’atmosfera dei tre regni.

Samuel Taylor Coleridge, nella Ballata del vecchio marinaio narra la maledizione che cade su una nave ed il suo equipaggio dopo l’uccisione di un albatro, peccato contro natura e quindi contro Dio. Con linguaggio evocativo, srotola il racconto del marinaio nel faticoso percorso di espiazione della colpa e della sofferta redenzione.

I dipinti dei Preraffaeliti si sono spesso ispirati alla Vita Nova dove Dante descrive il suo amore per Beatrice. La tela di Henry Holiday “Dante incontra Beatrice al ponte di Santa Trinità” e “Il sogno di Dante” di Dante Gabriel Rossetti esprimono il loro ideale estetico, una pittura naturalistica con rimandi simbolici, una sintesi tra i concetti di vita, arte e bellezza.

Eliot fu influenzato profondamente dal Sommo Poeta per affinità elettiva e volontà di esprimere il proprio credo religioso. Come Dante, Eliot percorre un cammino che parte dall’Inferno nella “Terra desolata” attraverso il Purgatorio nel “Mercoledì delle ceneri” fino al Paradiso nei “Quattro Quartetti”. È il cammino di degradazione di sé, dell’uomo moderno in un mondo senza speranza e di perdita di valori. Ogni espressione di creatività della mente umana è universale, supera i confini, crea rapporti tra i popoli e gli individui. Può – afferma Eliot – in una sola opera come la Divina Commedia “esprimere tutto ciò che l’uomo è capace di esprimere”.

Carla Maria Gnappi conclude che veramente Dante appartiene non solo all’Italia, ma a tutto il mondo.

Marisa Dragonetti

ultimo aggiornamento della pagina: 21 marzo 2025