Relatrice: Francesca Sandrini
Dai diamanti dell’Impero
ai monili sentimentali di Parma:
la storia di Maria Luigia d’Asburgo
attraverso i suoi gioielli
Le complesse vicende di Maria Luigia, principessa imperiale e arciduchessa d’Austria, duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla, sono state variamente indagate e hanno trovato risposte più o meno certe ai tanti aspetti della sua esistenza.
Questa volta l’approccio è diverso, appartiene alla “scienza romantica”. L’indagine, infatti, pur mantenendo uno studio formale (l’analisi dei documenti), propone uno studio a favore della personalità.
La relatrice, Francesca Sandrini direttrice del Museo “Glauco Lombardi” di Parma, analizza i gioielli di Maria Luigia: quelli della Corona, quelli personali, quelli “sentimentali”, ovvero acquistati per essere regalati. Monili dei quali si è voluto ricomporre l’intricato peregrinare nelle epoche posteriori: alcuni di essi, essendo beni della Corona francese, legarono le loro sorti alla storia nazionale di Francia, altri invece, di provenienza, valore e significato diversi, confluirono nei vari rami della famiglia Asburgo e del casato Sanvitale di cui era entrata a far parte la figlia Albertina.
Francesca Sandrini ripercorre, descrivendo, il fastoso periodo napoleonico e il lungo trentennio ducale.
Uno scrigno di preziosi che si costituisce con il matrimonio con Napoleone Bonaparte e che contempla oggetti eccezionali e oggetti più modesti. Dunque il collier di diamanti realizzato dal gioielliere Nitot e donato da Napoleone in occasione del battesimo del Re di Roma nel 1811, i gioielli con capelli, i piccoli cadeaux da distribuire alle persone vicine.
Gioielli che, durante il Granducato, spesso venivano acquistati in occasione dei viaggi: Firenze, Napoli, Venezia, Ginevra: tappe di un’esistenza.
Una “camera degli affetti” che delinea un amorevole ritratto di Maria Luigia, della sua corte, dei suoi artisti. Che dà voce alla corte parmense e alla sua “riservata quiete romantico-borghese” che così bene traspare negli oggetti e nelle opere che il Museo Glauco Lombardi custodisce.
Maria Pia Bariggi
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ultimo aggiornamento della pagina: 24 giugno 2016