Carla Gioia – 10 novembre 2014
La notte nel racconto dell’arte:
fascino, inquietudini, emozioni
O falce di luna calante
che brilli su l’acque deserte,
o falce d’argento, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!
Aneliti brevi di foglie,
sospiri di fiori dal bosco
esalano al mare: non canto non grido
non suono pe ‘l vasto silenzio va.
Oppresso d’amor, di piacere,
il popol de’ vivi s’addorme…
O falce calante, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!
Gabriele D’Annunzio
Il crepuscolo e le tenebre: motori di attrazione. Dal fascino ambiguo. Lo spirito si eleva o si inabissa in tanta emozione. È attraversato da dolcezza o malinconia. Silenzio e assenza, meditazione e paura si intrecciano e si contaminano. È incanto fragile quando la luce trascolora, attrazione magnetica quando il firmamento si accende di mille vibrazioni argentee. E periodicamente “grande, placida, come in un fresco, luminoso oceano di silenzio” risplende la luna. Noi guardiamo questo stesso cielo sempre con rinnovato stupore e liberiamo pensieri e sogni, che spesso spariscono all’alba.
Così Carla Gioia ci ha coinvolto, con la sua passione, in un viaggio suggestivo presentandoci una carrellata di quadri ispirati al tema del notturno. Ha scelto pittori, che con tecniche diverse e sapienti pennellate di colore, hanno rappresentato i chiarori della notte di una scena sacra, di un Bambino Gesù raggiante, della vita negli interni e nelle strade buie, di un fiume che specchia luci tremolanti.
La sua lezione è stata accompagnata dalla lettura di alcune poesie a cura della brava Mirella Cenni.
L.
ultimo aggiornamento della pagina: 22 dicembre 2014