Venerdì 31 agosto 2012
Essere accolti a braccia aperte come vecchi amici nella casa di Alisa Varadi Benabu e festeggiare il Sabbath assieme: un’emozione fortissima tra le tante regalate da questo viaggio, in Israele, di sei amici della Dante Alighieri di Parma.
Sulla tavola splendidamente imbandita e illuminata dalle candele di rito, il pane e il vino da benedire posti al centro e, tutt’attorno, noi seduti con David Patsi, Presidente della D.A, la moglie Teresa, uno studente e la gentile ospite. Squisiti i piatti della tradizione israeliana (ma non solo israeliana), perché Alisa è una grande cuoca, che tiene corsi di cucina con la stessa grande passione che dedica alla sua attività di Direttrice della D.A. di Gerusalemme. In quella calorosa atmosfera ci sentivamo in famiglia, nonostante il nostro unico incontro, a Parma a fine giugno, fosse stato breve, quasi fulmineo. La conversazione è partita da lì, dai ricordi della loro visita culturale in Palatina per arrivare al nostro formaggio grana e a quelle ‘cose gonfie’ che chiamiamo torta fritta…
La contagiosa simpatia di Alisa ci ha catturato e imprigionato, così ci siamo ritrovati a chiacchierare amabilmente come quando si riprende un discorso iniziato da tempo: gli scambi di idee su programmi e problemi della Dante, la bellezza della nostra città, il loro amore per l’Italia e le nostre tumultuose impressioni di viaggio.
David, persona di straordinaria e profonda cultura, nostra guida per un giorno intero, ci ha dato consigli preziosi, accompagnandoci in percorsi per noi inimmaginabili e insperati. Con lui abbiamo attraversato il fiabesco Tunnel del Kotel, camminato per le strade della città antica, dove ogni pietra parla del passato, conosciuto l’archeologo Padre Eugenio Alliata e visitato il Museo Archeologico dello Studio Biblico Francescano. Seduti nel giardino dell’elegante Bar Austriaco, abbiamo parlato di storia e religione e, più tardi, ammirato lo spettacolo di Gerusalemme illuminata di notte, dalla terrazza dell’Hotel Mamilla.
La moglie di David, Teresa Deutscher, al Museo d’Israele ci ha raccontato dei rotoli del Mar Morto, tesori preziosi custoditi nel Santuario del Libro: li abbiamo visti, accarezzati con gli occhi e i brividi nella pelle li abbiamo sentiti davvero.
Questi incontri così intensi e spontanei hanno aggiunto una pagina a un viaggio già perfettamente organizzato e guidato dal nostro cicerone, il Diacono parmigiano Antonio Canali, colto e insostituibile, con il quale abbiamo condiviso ogni momento, fotografato con gli occhi tutto il possibile, assaggiato sapori, respirato profumi e spiritualità. Insieme ci siamo meravigliati di credenze, costumi e superstizioni, abbiamo pregato, ognuno con la propria fede e il proprio cuore, ci siamo commossi davanti al Muro del Pianto e abbiamo cercato anche noi Dio mescolati a quella folla immensa.
Questo viaggio sorprendente ci ha fatto scoprire una realtà che non immaginavamo: un’operosa Società Dante Alighieri che tiene viva la cultura e la storia italiane in una città come Gerusalemme, groviglio di lingue, tradizioni, costumi e fedi diverse, un piccolo faro luminoso sulla nostra civiltà.
Attraverso la Dante abbiamo conosciuto persone speciali, che ci hanno aperto la porta del loro mondo, un varco attraverso il quale siamo entrati per condividere un’amicizia che non si fermerà, crediamo, alle Email di questi giorni.
Luciana Beghè
ultimo aggiornamento della pagina: 7 ottobre 2012
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la Dante di Gerusalemme”