Interviene: Andrea Sinigaglia
Distribuiti in cinque tavole, ben apparecchiate e contrassegnate da nomi di diavoli presenti nella Divina Commedia come Cerbero, Minosse, Lucifero, Malacoda e Barbariccia, i soci della Dante si sono ritrovati sorridenti e numerosi giovedì 28 novembre per festeggiare la quarta Settimana della Cucina Italiana nel Mondo appena trascorsa. L’iniziativa è dedicata a promuovere all’estero la cucina di qualità e i prodotti agroalimentari italiani e questo appuntamento risulta di grande rilevanza alla Dante, che conta tanti iscritti in tutto il mondo.
Il pranzo ha fornito l’occasione di ripensare alle parole di Franca Tragni nel recente incontro “Amare è mangiare”: A tavola non ci si alimenta solo di cibo, ma gli uni degli altri. Si matura la consapevolezza di condividere qualcosa di profondo con le altre persone: mangiare assieme è diventare UNO.
I commensali, infatti, ben presto hanno condiviso i profumi, i sapori, i colori delle vivande, preparate con cura e passione dal cuoco Roberto Ronzoni, e le chiacchiere dei vicini.
Al nostro convivio ha partecipato il General Manager dell’Alma di Colorno, Andrea Sinigaglia, che ci ha intrattenuto con grande disponibilità e, prima dell’arrivo delle prelibatezze dell’arte dolciaria dello stesso Ronzoni, esperto pasticciere.
L’ospite si è presentato e si è raccontato, sostenendo che un cuoco non deve solo lavorare con le mani, ma anche con il cervello. Un convincimento entrato così a fondo dentro di lui da spingerlo a iscriversi alla facoltà di Lettere e Filosofia della Cattolica di Milano. Cucina e Università: laurea in Storia Medioevale con una tesi sull’alimentazione a Milano durante il Medioevo. Quindi molti corsi, tanta esperienza sul campo e qualche circostanza fortunata fino ad arrivare ad Alma nel 2004, dove ora ricopre il ruolo di direttore generale.
Successivamente è passato a parlare della grammatica del gusto mettendo a confronto cucinare e scrivere, servire i cibi e leggere. Morfologia, sintassi, lessico, punteggiatura e recitazione: per tanti docenti presenti una vera e propria scorribanda tra regole scolastiche e conoscenze culinarie. Sulla formazione degli chef – ha concluso- che non devono imparare solo la teoria e la pratica, ma parole come etica e sostenibilità, confronto con gli altri e temi legati alle esigenze alimentari attuali.
L. C.
ultimo aggiornamento della pagina: 3 dicembre 2019