Nell’ambito delle attività del Forum Cultura Parmense la Dante cittadina ha partecipato, presso il museo Glauco Lombardi, al progetto “Viola, violino e violetta di Parma” a testimonianza dell’affezione per questo fiore e per la musica, proponendo un particolare viaggio poetico.
Il progetto è stato presentato sabato 26 ottobre, al Museo Glauco Lombardi. Protagoniste due associazioni, Dante Alighieri e Arcadia.
Perché viola? E perché, in particolare, violetta di Parma?
La violetta di Parma non è solo un profumo e un delicato fiore- come sottolinea la direttrice del Museo, Francesca Sandrini- ma un simbolo che ancora oggi affascina e rinsalda il legame della città con la sua Duchessa. L’amore per la piantina, nella varietà parmense, a fiore doppio, nasce in vero con Giuseppina, la prima moglie di Napoleone, e si trasmette come una sorta di fil rouge a Maria Luigia con la presenza del viola e della violetta nell’abbigliamento, nelle arti decorative, nelle composizioni floreali e in varie rappresentazioni simboliche. Nel passato assunse anche una valenza “politica” diventando uno degli emblemi identificativi del partito bonapartista.
Aggiungo che è anche uno strumento musicale, assieme al suo diminutivo violino.
Ricami e Versi: poesie in viola
In una bella sala del Palazzo della Riserva, sotto un arazzo con violette che spuntano da un verde prato, le socie di Arcadia, accompagnate dalla presidente Antonia Sorsoli, hanno dato dimostrazione di creatività e rigore lavorando a punto croce, durante il laboratorio di ricamo.
In questa atmosfera serena, quasi fuori dal tempo, prende la parola Lori Carpi per presentare i versi di grandi poeti antichi e moderni (Dante, Petrarca, Poliziano, Lorenzo il Magnifico, Shakespeare, Goethe e Dickinson) e le rispettive interpreti (Maria Teresa Cantoni, Marisa Dragonetti, Anna Teresa Bucciante). Versi che parlano di fanciulle di nome Violetta, di fiori che colorano paesaggi primaverili, di mazzetti di viole profumate raccolti dall’amata che li stringe al cuore sede dell’amore, di timide e piccole viole calpestate involontariamente, di pansè che sollecitano il pensiero e invitano alla contemplazione.
Al termine Anna Teresa Bucciante ha letto la sua poesia “Sciolta nel colore” evidenziando che il colore viola è la mescolanza di rosso e di blu, un ossimoro tra passione e riflessione. Ha aggiunto che l’avversione degli attori per questo colore nasce nel Medioevo, quando nella Quaresima erano vietati gli spettacoli e di conseguenza i teatranti non guadagnavano e non mangiavano.
Penso che dobbiamo soffermarci a considerare fiori e colori non solo come semplici elementi decorativi o scelte estetiche, ma messaggi non verbali di stati d’animo e di sentimenti positivi o negativi, di trasmissione di idee, di identificazione letteraria o politica.
Spetta a noi approfondire e coglierne i tanti significati.
Marisa Dragonetti
ultimo aggiornamento della pagina: 11 novembre 2024