Natale solidale in Santa Cristina:
Arte, musica, letteratura e solidarietà

La locandina del Natale solidale 2023



Vegna ver’ noi la pace del tuo regno,
ché noi ad essa non potem da noi,
s’ella non vien, con tutto nostro ingegno.

Dante, Purgatorio 11-7

Giovedì 14 dicembre, i soci della Dante si sono ritrovati in Santa Cristina per festeggiare il Natale e per dare un aiuto a chi è meno fortunato, a chi si trova in difficoltà.
Tutti sappiamo che la solidarietà aiuta anche noi, ci fa sentire meno protagonisti e meno soli, ci dà sostegno e gioia, qualifica questi giorni di festa.
Anche gli affreschi, di grande impatto artistico su tutti i muri e nelle otto cupole con lanterne, hanno creato un’atmosfera speciale nella chiesa. Così, dopo una breve presentazione dell’architettura e delle opere d’arte dell’edificio barocco, voluto dai Chierici Regolari Teatini di San Gaetano, diverse socie si sono alternate nella lettura di brani e poesie di vari autori sul tema della PACE.

Proverai tua ventura
fra’ magnanimi pochi a chi ’l ben piace.
Di’ lor: – Chi m’assicura?
I’ vo gridando: Pace, pace, pace. –

Francesco Petrarca, Italia mia

Allor d’Anchise il generoso figlio
Cento fra tutti i più scelti oratori
D’oliva incoronati al re [Latino] destina
Con doni, con avvisi e con richieste
D’amicizia, di commodi e di pace.

Tum satus Anchisa delectos ordine ab omni centum oratores augusta ad moenia regis ire iubet, ramis velatos Palladis omnis, donaque ferre viro pacemque…

Virgilio, Eneide, VII

Le amiche del gruppo musicale Santa Margherita di Piantonia hanno cantato e suonato brani intensi e inaspettati, come La guerra di Piero di Fabrizio De André, Blowin’ in the wind di Bob Dylan e canti tradizionali del Natale.

Quante strade deve percorrere un uomo
prima di essere chiamato uomo?
E quanti mari deve superare una colomba bianca
prima che si addormenti sulla spiaggia?
E per quanto tempo dovranno volare le palle di cannone
prima che vengano bandite per sempre?
la risposta, amico mio, se ne va nel vento,
la risposta se ne va nel vento

Per quanti anni una montagna può esistere
prima che venga spazzata via dal mare?
E per quanti anni alcuni possono vivere
prima che sia concesso loro di essere liberi
E per quanto tempo può un uomo girare la sua testa
fingendo di non vedere
la risposta, amico mio, se ne va nel vento,
la risposta se ne va nel vento

Per quanto tempo un uomo deve guardare in alto
prima che riesca a vedere il cielo?
E quanti orecchie deve avere un uomo
prima che ascolti la gente piangere?
E quanti morti ci dovranno essere affinché lui sappia
che troppa gente è morta?
la risposta, amico mio, se ne va nel vento,
la risposta se ne va nel vento

Blowin’ in the wind di Bob Dylan

All’incontro ha partecipato anche il nuovo parroco, padre Renzo Bertoli, che ha dimostrato molta empatia verso di noi ed è intervenuto con riflessioni sull’attualità dolorosa delle guerre.

“Il genere umano deve ricordare che la pace non è il dono di Dio alle sue creature; la pace è il dono che ci facciamo gli uni con gli altri”.

di Elie Wiesel, premio Nobel per la Pace 1986

“Se il 21esimo secolo desidera liberarsi dal ciclo di violenza, terrore e guerra, ed evitare la ripetizione delle esperienze del 20esimo secolo, quello più disastroso per l’umanità, non vi è altro modo che capire e mettere in pratica ogni diritto umano per tutta l’umanità, senza distinzione di razza, genere, fede, nazionalità e condizione sociale”.

di Shirin Ebadi, premio Nobel per la Pace 2003

“Ho potuto vedere le atrocità della guerra ed il suo impatto devastante coi miei stessi occhi. Ho trascorso gli ultimi trent’anni della mia vita in Paesi dilaniati dalla guerra, operando pazienti…
Lo scorso anno, oltre 60 milioni di persone sono state costrette a lasciare le proprie case in cerca di protezione e sicurezza.
Inseguivano il sogno di vivere in pace, ma noi ci siamo mostrati sordi di fronte alle loro speranze…”

Gino Strada, Premio “Sunhak Peace 2015

La speranza di pace espressa nel radiomessaggio del Papa Giovanni XXIII del 1962 dovrebbe farci riflettere sulla violenza umana e sui numerosi e cruenti conflitti di oggi.

Le madri e i padri di famiglia detestano la guerra: la Chiesa, madre di tutti indistintamente, solleverà una volta ancora la conclamazione che sale dal fondo dei secoli e da Betlemme, e di là sul Calvario, per effondersi in supplichevole precetto di pace: pace che previene i conflitti delle armi: pace che nel cuore di ciascun uomo deve avere sue radici e sua garanzia…
Il Concilio vorrà esaltare, in forme anche più sacre e solenni, le applicazioni più profonde della fraternità e dell’amore, che sono esigenze naturali dell’uomo, imposte al cristiano come regola di rapporto tra uomo e uomo, tra popolo e popolo.

Santo Padre Giovanni XXIII- Ai fedeli di tutto il mondo, a un mese dal Concilio Ecumenico Vaticano II. Martedì, 11 settembre 1962

Non sono mancate le socie pasticciere che si sono prodotte nella preparazione di biscotti e di mandorle caramellate veramente squisiti. Molto apprezzati anche quest’anno!!!
Ha chiuso il pomeriggio il presidente Angelo Peticca ringraziando il parroco, il sagrestano e tutti i partecipanti per le offerte raccolte a favore dei più deboli e donando a nome della Società pacchi alimentari.
L’incontro si è concluso con reciproci auguri di Buone Feste.

Lori Carpi



Galleria d’immagini Natale solidale – 21 dicembre 2023

ultimo aggiornamento della pagina: 21 dicembre 2023