Relatore: Francesco Barilli
Il 23 marzo 2015 il dottor Michele Guerra dissertava per “la Dante” sul seguente argomento: “Per ragioni un po’ mondane e un po’ snobistiche”: la cultura cinematografica a Parma”. Il suo intervento riguardava la storia di una città, Parma, che per un periodo è stata un laboratorio di cultura cinematografica.
A un anno di distanza, il 21 marzo 2016, il regista Francesco Barilli presenta il film “Poltrone rosse” scritto in collaborazione con Michele Guerra, docente di Storia del Cinema dell’Università di Parma e presentato alla 71ª edizione della Mostra Internazionale Cinematografica di Venezia.
Francesco Barilli attore, regista di film e documentari. Francesco Barilli pittore, soprattutto Francesco Barilli icona della cultura di Parma.
Nel film documentario “Poltrone rosse. Parma e il cinema” Francesco Barilli racconta il periodo floridissimo dal punto di vista cinematografico, e ormai finito da tempo, che ha caratterizzato per un periodo Parma, quando registi famosi si trovavano nella città di provincia per girare i propri film.
«Ho dedicato questo lavoro ai cinquant’anni del primo film che mi ha visto protagonista: “Prima della rivoluzione” di Bernardo Bertolucci. Ho voluto raccontare la storia stupenda che ha coinvolto me, tanti cari amici e la mia città, Parma. Quasi un lavoro di “archeologia cinematografica” alla ricerca di reperti rari e sconosciuti al grande pubblico. Una lunga e assidua ricerca durata anni che mi ha assorbito totalmente ma che mi ha ripagato facendomi rivivere emozioni dimenticate» (Barilli).
È un’occasione per riflettere su una città particolare come Parma, che è stata una delle prime città a presentare i film dei fratelli Lumière. A Parma videro la luce due importanti riviste cinematografiche: «La critica cinematografica» e «Sequenze», che ebbero vita breve, causa problemi economici, ma riuscirono ad apportare un notevole prestigio alla città. A Parma furono travolti dalla passione del cinema il grande critico Pietro Bianchi, Attilio Bertolucci e i figli Bernardo e Giuseppe, Luigi Malerba, Enrico Medioli, Franco Nero, Vittorio Storaro.
Il documentario, che si sviluppa come una lezione di cinema, con un docente, Michele Guerra, che accompagna lo spettatore per tutto il percorso, visita i luoghi che fecero grande il cinema a Parma e raccoglie le testimonianze di molti protagonisti: Bernardo Bertolucci, Vittorio Storaro, Enrico Medioli, Franco Nero, Stefania Sandrelli, Roberto Benigni, Fabrizio Gifuni, Sonia Bergamasco, Francesco Barilli, Lorenzo Baraldi, Enrico Lucherini, Francesco Rosi, Fausto Fornari, Mario Lanfranchi, Victor Poletti, Riccardo Joshua Moretti, Adriano Aprà, Roberto Campari, Sergio Leone, Tonino Guerra, Antonio Marchi.
Protagonista, oltre che l’iconografia suggestiva del Ducato e dei suoi castelli, è la figura di Bernardo Bertolucci che con commozione racconta non solo la sua esperienza cinematografica, ma soprattutto le vicende che lo hanno portato ad amare la settima arte, conosciuta grazie alla passione trasmessa dal padre Attilio e il contributo che la città ha saputo dargli. Il tono non sfocia mai nell’autocelebrazione, ma rispecchia l’entusiasmo di chi ha vissuto il periodo florido di Parma, in campo cinematografico, tra gli anni Sessanta e Settanta.
Anche un velo di malinconia per un passato che difficilmente tornerà e che si rispecchia nelle immagini della demolizione delle storiche sale cinematografiche ormai trasformate in freddi uffici bancari, ma non di rassegnazione.
Anzi. Parma potrebbe essere definita anche “capitale del cinema”. Questa la fiduciosa affermazione che chiude il documentario “Poltrone Rosse. Parma e il Cinema” di Francesco Barilli.
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Maria Pia Bariggi
ultimo aggiornamento della pagina: 13 aprile 2016