Due itinerari parmensi
da tenere in considerazione
Il 19 ottobre 2015 la Dante Alighieri-Comitato di Parma ha organizzato la visita al Museo Costantiniano della chiesa della Steccata. La partecipazione si è rivelata molto numerosa a significare che in città ci sono molti luoghi ancora poco conosciuti o degni di ripetute visite.
Due volontari hanno fatto da guida ai Soci dapprima nella chiesa Magistrale di Santa Maria della Steccata per ammirare, una volta di più, il ciclo di affreschi del Parmigianino rappresentante la parabola delle Vergini Savie e delle Vergini Stolte, quindi nel percorso museale dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Questo secondo itinerario ha toccato diversi ambienti. Abbiamo potuto visitare nella Cappella Sepolcrale, voluta da Maria Luigia nel 1823 su progetto di Paolo Toschi e ricavata nei sotterranei della chiesa, le tombe dei Duchi delle famiglie Farnese, Borbone e Borbone-Parma e conoscere la storia delle dinastie che hanno governato Parma per secoli. La visita è proseguita nella “Galleria degli Stemmi” dei Cavalieri Costantiniani nominati da Maria Luigia, in quanto riportò nella nostra città e lei stessa ricoprì la carica di “Gran Maestro” dell’Ordine dal 1816 al 1847. Siamo entrati nella seicentesca Sagrestia Nobile (di cui riportiamo un’immagine a pie’ di pagina), capolavoro di ebanisteria, dove sono custoditi preziosissimi argenti e splendidi paramenti sacri del XVII, XVIII e XIX secolo all’interno degli imponenti armadi di noce. Infine abbiamo sostato nella “Quadreria” con dipinti, disegni e statue che vanno dal XVI al XIX secolo, di autori noti fra cui spiccano i nomi di Bibiena, Mazzola Bedoli, Camuccini e molti altri.
A causa di lavori in corso, non è stato possibile visitare la “Sala Borbonica” in cui sono conservati importanti cimeli storici come la camicia di Luigi XVI indossata al patibolo, bozzetti per divise costantiniane, stemmari, miniature e il meraviglioso mantello nuziale indossato da Maria Luisa di Borbone, figlia dell’ultimo duca di Parma, in occasione delle sue nozze con il Principe Ferdinando di Bulgaria. Ma è desiderio di tutti tornarci, a lavori ultimati, per completare la visita.
La Dante ringrazia cordialmente i due accompagnatori che con passione e conoscenza hanno spiegato la storia, le ricchezze culturali e la bellezze artistiche conservate nella chiesa.
In chiusura riporto una descrizione di questi ambienti da parte dello storico ed esperto d’arte, Paolo Donati, tratta dal”Storia di Parma” del 1824.
“Da qui passando per un corridojo dietro al coro trovasi una ben intesa ed ampia sagrestia dentro la quale vi sono grandi armadj di noce con molti lavori d’intaglio non disprezzabili. Il quadro d’altare della medesima, esprimente una Sacra Famiglia con gloria d’angeli, è di Giovanni Sons cui già cadde di lodare. Sopra la porta in faccia al detto altare v’è un Salvatore che porta la croce. Quest’è un dipinto d’autore ignoto, ma che ha qualche merito. Ora si può anche scendere per comoda scala nel vicino sotterraneo, ove per decreto Sovrano del giorno 18 aprile 1823 è stata costrutta una cappella sepolcrale nella quale in ben distribuite urne sono collocate le ceneri degli antichi Duchi di Parma, che prima esistevano nella chiesa dei Padri Cappuccini, come indicai a suo luogo. Esisteva in questa chiesa sino dai primi anni dello scorso secolo il sacro angelico Imperial Ordine Equestre Costantiniano di san Giorgio, ed ora vi si è di nuovo ristabilito, come da Sovrana Risoluzione del giorno 26 febbraio 1816. Sua Maestà la Principessa Imperiale Maria Luigia è gran Maestro dell’Ordine stesso; un numero di cappellani e chierici dell’Ordine officiano detta chiesa, e di questi ne è superiore, e gran priore dell’Ordine stesso, Monsignor Francesco de’ Conti Scutellari Vescovo di Joppe (in partibus infidelium, oggi diremmo “vescovo titolare di…”), abate ordinario di Guastalla…” (pag 172, 173)
LC
ultimo aggiornamento della pagina: 2 novembre 2015